NUOVO MILLENNIO  

Il solidarismo terzomondista

Questo solidarismo è diventato parte dell'industria dell'intrattenimento, lo sfondo di mega eventi rock, la cultura della musica pop. Le star della Tv e del Cinema e le leggende del rock, fanno propaganda per gli aiuti. Cantanti, attori, giudici, avvocati, ciclisti e altri, realizzano uno dei sogni della loro infanzia, quello di giocare in un grande stadio, e intanto si divertono in nome della "solidarietà" internazionale, alimentando gli aiuti (cosa peraltro apprezzabile) non con soldi propri, ma con quelli degli spettatori.

I governi timorosi di perdere popolarità gli vanno dietro.

Alla fine gli aiuti sono diventati una merce culturale, un accessorio elegante da sfoggiare nelle serate di gala.

Così spinta questo genera di assistenza continua a produrre un incontrollato disastro politico, economico, umanitario per la maggior parte del mondo sottosviluppato.

Infatti queste risorse non vengono mai impiegate per lo sviluppo, ma finiscono per alimentare solo la corruzione delle classi dirigenti, ed oggi si scopre che ne usufruiscono anche i movimenti di liberazione, le bande di guerriglieri, le fazioni tribali,  alimentando le guerre civili che insanguinano il continente e affossano l'Africa.

I governi corrotti ostacolano lo sviluppo di libertà civili e impediscono la nascita di istituzioni trasparenti. Questo scoraggia gli investimenti nazionali e stranieri, così l'economia ristagna, non si crea lavoro, la povertà cresce o non si riduce.

L'esercito dei benefattori è cresciuto in modo impressionante:

•10.000 funzionari della Banca mondiale;

•5.000 dipendenti delle agenzie dell'Onu;

•25.000 Ong registrate.

•500mila impiegati

è la massa che compone nell'insieme l'industria della bontà.

Solo gli accordi del WTO, il commercio internazionale, darebbero una vera boccata di ossigeno a chi in questi paesi produce, perchè no, ricchezza.